NO ALL’HUB MILITARE SULLE NOSTRE TESTE

E’ stato deciso di realizzare all’aeroporto militare di Pisa l’Hub aereo nazionale delle forze armate, da cui transiteranno tutti i militari e i materiali diretti dal territorio italiano ai teatri operativi, e viceversa.

Questa megastruttura – collegata con le principali linee di viabilità (navale, ferroviaria e stradale) e in grado di ricevere aerei di grandi e medie dimensioni – potrà movimentare ogni mese 36mila militari perfettamente equipaggiati e 12mila tonnellate di materiali, inclusi carichi di merci pericolose. L’Hub militare di Pisa, la cui capacità è eccessiva rispetto alle esigenze delle forze armate italiane, verrà messo a disposizione della Nato, soprattutto delle forze armate statunitensi presenti sul territorio con Camp Darby.

Il progetto dell’Hub militare è già stato approvato dalle Commissioni difesa del Senato e della Camera. Ma è possibile che un progetto di tale rilevanza, il quale prevede la movimentazione di 36mila militari al mese in una città che non raggiunge i 90mila residenti, venga imposto all’intera cittadinanza senza che sia stata minimamente consultata?Particolarmente grave è il fatto che il sindaco Marco Filippeschi abbia immediatamente definito l’Hub militare «un onore per la nostra città», senza consultare i cittadini né avviare alcuno studio relativo al suo impatto sul territorio.

Si tace sul fatto che l’impatto ambientale dell’aeroporto di Pisa (un aeroporto a conduzione militare allargato al civile) è già oggi ai limiti della sostenibilità. Sempre più spesso gli aerei civili e militari sorvolano a bassa quota le zone abitate, incuranti dell’inquinamento acustico e chimico che provocano. Aumenta allo stesso tempo il pericolo di incidenti, come quello verificatosi nel novembre dell’anno scorso. L’Hub, una vera e propria città militare all’interno della città, accrescerà enormemente tale impatto.

Siamo di fronte al progetto di militarizzazione di un territorio, da cui potranno trarre vantaggio alcuni settori, ma non la cittadinanza nel suo complesso.

L’Hub militare, che dovrebbe essere completato nel 2013, ha un costo stimato di circa 63 milioni di euro. A tale cifra si aggiungono però le spese per adeguare l’aeroporto alle esigenze dell’Hub. Occorre anzitutto «delocalizzare» 44 abitazioni da una zona limitrofa all’aeroporto (via Cariola e via Carrareccia). La spesa, prevista in 15 milioni di euro, graverà in gran parte sul bilancio civile dello stato e degli enti locali. E probabilmente non basterà a risarcire il valore reale degli immobili, la cui stima è stata affidata all’Agenzia del territorio di Pisa. E per le spese operative, una volta che l’Hub entrerà in funzione, occorreranno ben altre risorse.

Questo, mentre anche a Pisa si tagliano le spese per la scuola, l’università, la sanità e altri settori sociali.

Di tutto questo discuteremo nell’Assemblea pubblica che si terrà venerdì 3 dicembre, alle ore 21, nella sala della stazione Leopolda (Piazza Guerrazzi).

SIETE INVITATI

COORDINAMENTO NO HUB

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